I libri di
Giovanni Rattini
C’era una
volta il Trenino dell’Altopiano…
Viaggi, storie
e ricordi lungo la ferrovia:
rivive nel libro di Giovanni Rattini, pubblicato dalla casa
editrice Cleup, la
storica ferrovia che collegava Piovene Rocchette ad Asiago.
Il Trenino dell’Altopiano che
collegava Piovene Rocchette con Asiago il 30 luglio 1958 partì
per il suo ultimo viaggio. Di lì a poco i convogli e la linea
ferroviaria, che era stata inaugurata il 10 febbraio 1910,
vennero gradatamente ma inesorabilmente smantellati e distrutti.
Dopo quasi cinquant’anni di onorato servizio, la tanto amata
“Vaca mora” si volatilizzava definitivamente in una gigantesca
nuvola di polvere e fumo.
È rimasta però nel cuore e
negli occhi di molti, di quanti hanno avuto occasione di
viaggiare o solo di osservarla transitare sbuffando
faticosamente lungo i pendii.
Lo testimoniano le storie e i
ricordi raccolti da Giovanni Rattini nel libro C’era una
volta il Trenino dell’Altopiano… Viaggi, storie e ricordi lungo
la ferrovia in uscita in questi giorni per la
Cleup con la
Prefazione del giornalista e critico cinematografico Michele
Serra.
Storie di viaggi vissuti al
rallentatore, ricordi di un mondo superato e dimenticato troppo
in fretta, documenti di viaggio da mettere nel nostro bagaglio,
con i quali imparare ad alzare il pedale dall’acceleratore della
vita.
Storie e ricordi nati lungo
la ferrovia, che ora potranno riprendere il viaggio, grazie al
passaparola e alla fantasia di nuovi viaggiatori.
Giovanni Rattini è
nato a Padova dove vive e lavora.
Giovanni
Rattini, C’era una volta il Trenino dell’Altopiano…
Viaggi, storie e
ricordi lungo la ferrovia
Cleup 2008 - Isbn
978-88-6129-232-1 - pp. 120, ill. b/n, euro 12,00
Cleup sc - Via G.
Belzoni 118/3 - 35121 Padova - tel. 049 8753496 – 333 6354291
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Viaggi diversi
La
mattina del 10 febbraio 1910, nonostante gli inconvenienti
dovuti all’abbondante nevicata della notte, la linea ferroviaria
a scartamento ridotto che avrebbe collegato Piovene Rocchette
con Asiago venne finalmente aperta al traffico passeggeri e
merci. Erano passati quasi vent’anni da quando aveva cominciato
a circolare l’idea della realizzazione di una linea che potesse
collegare la pianura con la montagna.
Quel
mezzo fumoso scomodo quanto avveniristico che sfidava la legge
di gravità, riducendo i tempi di percorrenza inventava nuovi
orizzonti da raggiungere, consentendo ad increduli passeggeri di
intraprendere finalmente quei ‘viaggi diversi’, uguali ai tanti
che già attraversavano la penisola.
Viaggi
che su questa linea di montagna suscitarono emozioni e
lasciarono ricordi che appassionati quanto improvvisati autori
di poesie fermarono nel tempo, trasformandoli nei versi
contenuti in questa raccolta.